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Travel Blogger: quattro idee facili per far crescere l’attività

Di blog a tema travel ce ne sono tanti, forse addirittura troppi. Del resto, viaggiare è un’attività che piace – quasi – a tutti, a maggior ragione se si riesce a farlo a costo zero o, meglio ancora, ottenendo anche un ritorno economico.

Negli anni i cosiddetti “travel blogger” si sono letteralmente moltiplicati, tra chi si dedica all’attività soltanto per passione, limitandosi a pubblicare qualche contenuto al rientro dalle ferie, e chi, invece, ha deciso di intraprendere la professione a tutti gli effetti e, perciò, è pronto ad investirvi tempo e denaro.

La concorrenza online, attualmente, è davvero molto elevata. Tutto questo, però, non dovrebbe scoraggiare un aspirante travel blogger: semmai, può diventare uno stimolo ad impegnarsi al massimo in vista dei propri obiettivi.

Vediamo, dunque, come iniziare con il giusto spirito, aumentare le chance di successo e far crescere subito l’attività, mettendo in pratica i seguenti consigli!

#1 Colpire l’attenzione del pubblico

Tra gli aspetti su cui conviene investire sin dagli inizi, vi è indubbiamente la veste grafica del blog in questione. Su Internet, infatti, gli utenti sono molto più propensi a lasciarsi coinvolgere, e quindi ad apprezzare dei contenuti, se l’estetica generale del sito è ben curata, i colori sono bilanciati, le immagini scelte sono gradevoli e coerenti rispetto al contesto. Riuscire, da soli, ad ottenere questi risultati è piuttosto difficile, specialmente se l’esperienza nel settore è minima. Meglio, dunque, rivolgersi ad un professionista o, per risparmiare in parte sul budget, acquistare un tema pronto per l’utilizzo.

#2 Less is more

Troppi contenuti (testi molto lunghi, decine di fotografie tutte simili tra loro, video che durano parecchi minuti, ecc.) finiscono per annoiare i lettori, spingendoli ad interrompere la navigazione sul sito. E, magari, anche a cliccare su un altro blog di viaggi, appartenente ad un vostro competitor. Pertanto, in questi casi, la chiave del successo è racchiusa nell’espressione “less is more”, ovvero “meno è di più”. Che, a livello pratico, significa scegliere di pubblicare soltanto il meglio, eliminando il superfluo senza troppi rimorsi.

#3 Idee uniche e originali

Chi ha voglia di leggere l’ennesimo post sulle solite località turistiche o di villeggiatura? Ebbene: nessuno o quasi. Descrivere, con minuzia di particolari, le attrazioni più caratteristiche d’Italia, oppure elencare i musei e i monumenti da vedere a Roma, Firenze, Venezia, ecc., difficilmente porta ad un aumento del traffico. Al contrario, è molto più utile concentrarsi su luoghi “di nicchia”, suggerire mete meno inflazionate ed incuriosire il lettore con argomenti di maggiore interesse: guide, recensioni, itinerari personalizzati.

#4 Supporto da parte di esperti

Come tutte le professioni, anche quella del travel blogger comporta, via via, una serie di incombenze da sbrigare. A cominciare, per esempio, dagli adempimenti volti a mettersi in regola a livello fiscale e previdenziale: apertura della Partita IVA, scelta di un Codice ATECO adatto al contesto e di un regime fiscale conveniente, iscrizione alla propria Cassa, ecc.. Per rendere tutto ciò meno gravoso, il suggerimento è: rivolgetevi a degli esperti, oggi reperibili anche online e a basso costo. Per esempio, scegliendo Fiscozen come consulente fiscale “telematico”, non dovrete più preoccuparvi di tali aspetti. Sarete assistiti in ogni passaggio e, al contempo, avrete accesso ad una piattaforma per PC e mobile: un’ottima soluzione per chi, proprio come il travel blogger, trascorre la maggior parte del tempo lontano da casa.

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